Page - Villa Maggi Ponti
La storia dell'hotel Julia
Villa Maggi Ponti, sede dell’hotel e ristorante per matrimoni Cassano d’Adda Julia, è situata poco fuori Milano in fronte alla cittadina di Cassano d’Adda (MI) che, posta sull’antico confine del Ducato di Milano, fu testimone nei secoli di importanti scontri armati.
Per il passaggio sul Ponte di Cassano si batterono Federico I di Svevia (Barbarossa 1166), Ezzelino da Romano (Vicario di Federico II 1259), il principe Eugenio di Savoia fermato dal duca di Vendome (1705), il Generale russo Suvarov (1799) e Napoleone I. Nel 1859 vi alloggiò l’imperatore Napoleone III in marcia contro gli austriaci a Solferino.
Villa Maggi Ponti
La storia della Villa
Il corpo della Villa, attualmente hotel a Cassano, è al centro di una struttura composta dall’ampia veranda, dove trascorrere rilassanti e tranquille serate estive, dalla sala ristorante per matrimoni Milano illuminata e riscaldata dal grande camino, e dall’ hotel fuori Milano a Cassano d’Adda, le cui camere sono ricavate nei locali dell’antica dogana e sovrastate dalla torre del XIV secolo.
La villa è situata su un’isola, che prende il nome dall’iniziale proprietario di questo luogo, l’Ing. Pietro Ponti, industriale e proprietario terriero, il quale oltre a possedere terreni e cascine, aveva anche il diritto di raccogliere ciottoli nell’Adda fino ai confini con il territorio di Rivolta (Cascina Seriole).
Oggi la Villa è adibita, oltre che a ristorante e albergo, anche a location per matrimonio civile a Milano.
Il proprietario della Villa, Ing. Ponti, originario della Brianza (Canzo), aveva impiantato in zona una fiorente attività commerciale, consistente nel recupero dei ciottoli dal fiume e nella loro lavorazione attraverso la cottura nelle fornaci di sua proprietà ricavandone materiale da costruzione, che poi veniva venduto per l’edilizia. Era proprietario, inoltre, di alcune cascine ed annessi terreni agricoli coltivati.
La villa fu fatta costruire come residenza di famiglia agli inizi del ‘900 e testimonia le notevoli disponibilità economiche raggiunte dall’Ing. Pietro Ponti .
L’architettura
Dal punto di vista architettonico questa villa, oggi hotel fuori Milano di Cassano d’Adda, rispecchia il gusto dell’epoca e l’amore del proprietario per il recupero delle tracce del passato e sicuramente l’interesse per i reperti storici (di cui se ne vede traccia sotto l’arco d’ingresso della Torretta).
Tra la seconda metà dell’ottocento e i primi anni del Novecento, per effetto della rivoluzione industriale, la borghesia aveva raggiunto un certo potere economico e conseguentemente anche prestigio sociale e politico. Tuttavia, non essendo portatrice di istanze culturali proprie (la rivoluzione in senso moderno dell’architettura avviene qualche decennio dopo), guarda alle espressioni del passato come ad un riferimento per dare lustro ai propri edifici, rivisitando con gusto romantico le architetture del periodo medievale e gotico, talvolta presenti insieme nello stesso edificio, e dà così luogo ad uno stile eclettico, sintesi di diverse espressioni artistiche.
In questa villa, in particolare, colpisce la torre d’ingresso, che ripropone la torre merlata dei castelli medievali e caratterizza l’immagine del complesso, che si configura verso l’esterno come una corte chiusa senza altri elementi di particolare rilievo. Anche i cromatismi della torretta, nell’alternanza di rossi e ocra, ora un po’ consunti dal tempo, richiamano alla mente le atmosfere medievali. Conferisce ulteriore eleganza alla facciata il bugnato realizzato con il ciottolato.
La storia della famiglia
Alla propria morte l’Ing. Ponti lascia alle tre figlie una villa e una cascina con annessi i terreni a ciascuna. Alla figlia maggiore, Emilia, toccò in eredità questa villa.
Emilia, donna raffinata, sposò Giulio Maggi, un industriale che aveva una fabbrica di setole per spazzole a Milano. Dall’unione nacquero tre figli: Olga (alle quale spettò la casa di Canzo), Pierfranco, che ha ereditato la villa di Cassano e Marco, morto in giovane età per una brutta malattia. Entrambi i coniugi morirono intorno agli anni ’30.
Fin da bambino Pierfranco Maggi manifestò un’autentica passione per la coltivazione delle piante, tanto che il padre più volte tentò di portarlo con sé in fabbrica per avviarlo alla propria attività, ma non ci fu verso, perché il giovane non perdeva occasione per raccogliere terra e concime e piantare e innestare piante.
Raggiunta una certa età, il giovane Pierfranco intraprese un viaggio, che lo portò in Egitto, dove conobbe una donna di origine greca, di nome Evangelia Belleni, che sposò e portò con sé a Cassano. Di questa donna si racconta che avesse una forte personalità e grande fascino; sicuramente era una donna di mondo, in quanto conosceva alcune lingue, amava la vita di società e non disdegnava il gioco. Visse in questa casa anche durante la guerra, periodo in cui la villa fu occupata da una guarnigione tedesca, cosa che le diede modo di apprendere agevolmente anche il tedesco.
Le orchidee di Pierfranco Maggi
Pierfranco Maggi, divenuto proprietario della tenuta finalmente ebbe la possibilità di realizzare la sua passione, impiantò qui una coltivazione di orchidee, costruendo nel giardino alcune serre e un grosso camino per il loro riscaldamento.
L’attività florovivaistica acquisì una certa importanza, e Pierfranco divenne noto nel settore per aver realizzato alcuni ibridi di orchidea e quattro specie furono registrati a suo nome nel Registro botanico di Londra come orchidee selezionate.
Nel dopoguerra i due coniugi si separarono di fatto e Pierfranco visse a Bordighera, dove continuò la sua attività di floricoltore ed ebbe una nuova compagna, che pare fosse una profuga jugoslava.
Alla morte di Evangelia, nel 1962, la villa di Cassano passò all’unico figlio Giulio, il quale sposa una vedova con due figli, di nome Giuseppina Borghi (figlia dell’industriale delle cartiere Borghi), la quale però, molto probabilmente, non nutriva grande interesse a mantenere la villa di Cassano. Infatti prelevò tutti gli arredi e gli oggetti della casa e li trasferì nella propria casa di Milano.
Fu così che Pierfranco, tornando a Cassano, trovò la casa spoglia e decise di venderla.
La Villa come la conosciamo noi
Nel 1972, secondo quanto si racconta, dopo aver respinto alcune proposte, accetta – forse per simpatia – quella dell’Ing. Colombo, che da allora ci ha abitato con la famiglia, destinando parte del complesso ad albergo e ristorante, così alcuni locali e parte del giardino sono stati adattati per quest’esigenza.
Oggi la Villa è un elegantissimo hotel in provincia di Milano, a Cassano d’Adda.